Intelligenza emotiva come gestire le emozioni
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Intelligenza emotiva … come gestire le emozioni

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Se ti stai chiedendo come gestire le emozioni, puoi iniziare a lavorare su l’intelligenza emotiva, ovvero la capacità di controllare e gestire le proprie emozioni e quelle altrui. Spesso ci troviamo in situazioni in cui le nostre emozioni prendono il sopravvento e ci fanno commettere errori, fare scelte sbagliate o addirittura ci mettono in imbarazzo. Non è molto semplice controllare emozioni forti ed improvvise come la rabbia, l’ansia, la paura o l’insicurezza. Quando viviamo situazioni difficili o importanti come un trauma o un esame, siamo sotto stress e gestire le emozioni diventa davvero complicato. Persino i più esperti ed allenati, come i monaci o gli insegnanti di mindfulness possono fare fatica in certe situazioni. Quindi non colpevolizziamoci quando i sentimenti prendono il sopravvento rendendoci ciechi.

Siamo esseri umani dotati di coscienza ed emozioni e questo ci permette di commettere errori o di farci compiere gesti folli che ci possano aiutare. l’intelligenza artificiale ad oggi non prova emozioni ed è per questo che non commette errori, ma non solo. Non avendo coscienza l’intelligenza artificiale, compie azioni automatizzate senza porsi domande etiche o meno, agisce a basta. Gli esseri viventi invece sono dotati di una coscienza più o meno sviluppata che li rende emotivi e vulnerabili, ma non c’è niente di sbagliato in tutto questo. Grazie alle nostre emozioni e alla nostra coscienza ci evolviamo e miglioriamo di volta in volta. Ma cerchiamo di capire meglio cos’è l’intelligenza emotiva e quanto può esserci di aiuto gestire le emozioni.

Cos’è l’intelligenza emotiva detta anche QE?

La teoria de l’intelligenza emotiva fu sviluppata nel 1990 da due psicologi americani, Peter Salovey e Jhon Mayer.

Essa è la capacità di comprendere e gestire le proprie emozioni e quelle degli altri.

Le emozioni hanno un impatto molto importante su come prendiamo decisioni, ma anche su come risolviamo problemi. Esse influiscono sulla memoria e sull’apprendimento, che infatti funzionano meglio nei casi in cui proviamo sensazioni positive. Per questo motivo spesso ci sentiamo meno intelligenti di altri, quando invece siamo più emotivi. Esistono davvero molte forme di intelligenza, ovvero di capacità intellettuali, ma quella emotiva è spesso trascurata o non conosciuta. Le emozioni non sono elementi del nostro carattere, ma aspetti della coscienza che vengono fuori anche in momenti meno opportuni e per questo, saperle riconoscere e gestire fondamentale. L’intelligenza emotiva ci aiuta a relazionarci con gli altri, a per superare traumi o per padroneggiare una sana conversazione.

Per approfondire il tema delle emozioni potete leggere il mio articolo su di esse, se ancora non lo avete fatto:

Emozioni … come si manifestano e a cosa servono

I pilastri dell’intelligenza emotiva

Come facciamo a sviluppare e lavorare sull’intelligenza emotiva. È possibile? Quando parliamo di intelligenza, ovvero di capacità possiamo allenarci per migliorarla e accrescerla. Il cervello è un muscolo e può essere allenato. Perciò con del giusto materiale e tanta pratica possiamo riuscirci. Vediamo come.

Secondo lo psicologo Daniel Goleman esistono principalmente 5 pilastri da soddisfare per raggiungere l’intelligenza emotiva, vediamoli insieme.

1_CONSAPEVOLEZZA DI Sè: Per prima cosa dobbiamo comprendere come il nostro corpo reagisce a determinate situazioni e quindi capire il motivo per cui in un certo contesto ci sentiamo in quel modo. Quali sono le sensazioni che proviamo in quei momenti e perchè, per poi analizzare le nostre competenze ed i nostri limiti e fare chiarezza sui nostri obiettivi a lungo e breve termine. Ottimo per chi ha già dimestichezza con la mindfulnes, che ci allena appunto a sentire il nostro corpo e soprattutto in quali parti avvertiamo le nostre sensazioni (stomaco, gola, testa, ecc…).

2_ GESTIONE DELLE EMOZIONI: Dopo aver capito come riconoscere le sensazioni impariamo a reagire. Lavoriamo sulla gestione delle nostre emozioni ovvero dei meccanismi che si scatenano dentro di noi in certe condizioni. Anche in questo caso la mindfulness ci aiuta. Essa ci allena ad accogliere le sensazioni, accettandole e facendole andare via con gentilezza. Quindi ci concentriamo su di esse e sulla parte del corpo in cui si manifestano, le osserviamo e le facciamo scivolare via.

… ma non finisce qui…

3_AUTOMOTIVAZIONE: A questo punto passiamo al terzo pilastro, in cui l’obiettivo è rimanere positivi durante le nostre giornate. I “mantra” interiori (frasi ripetute) possono aiutarci. Ci stimolano ad essere amorevoli e positivi verso noi stessi, ricalcando i nostri pregi ed accettando con gentilezza i nostri difetti. Dovremmo cercare sempre di essere grati di quello che abbiamo e non focalizzarci su quello che vorremmo, rischiando di essere lamentosi e negativi. Anche le persone di cui ci circondiamo sono importanti. Sembra impossibile, ma se riusciamo a lavorare sulle brutte sensazioni, a cambiare prospettiva delle cose, a metterci più spesso nei panni degli altri e focalizzarci sul bello della vita, tutto è possibile. Questo non vuol dire far finta che non capitano momenti difficili. Se riusciamo a cambiare la visione ed il nostro approccio verso le difficoltà, potremo riuscire a superarle con meno fatica e con una forza diversa.

… l’intelligenza emotiva sta anche in questo ovviamente.

4_GESTIONE RELAZIONALE: L’importanza di riuscire a mettersi nei panni altrui ci aiuta per il quarto pilastro. Qui è importante l’ascolto, l’empatia e la fiducia che si crea con gli altri. Una volta che siamo capaci di gestire le nostre emozioni grazie alla conoscenza di noi stessi e grazie all’impostazione positiva che diamo alla visione delle cose, dovremo riuscire a gestire meglio i rapporti con gli altri. Come? Attraverso un ascolto attivo e attraverso l’empatia che cerchiamo di instaurare mettendoci nei panni di chi ci parla o ci ascolta. Facendo questo, svilupperemo la nostra intelligenza emotiva e potremo creare un rapporto di fiducia che ci aiuta a gestire meglio la comunicazione, trasmettendo anche la nostra positività.

… ultimo ma non meno importante…

5_COACHING EMOTIVO: Bene, se sarete capaci di applicare e controllare i quattro pilastri citati fino ad ora, sarete altrettanto capaci di trasmettere le vostre conoscenze e dare gli strumenti a chi ne ha bisogno. Sarete capaci di fare coaching emotivo, ovvero farete da guida all’intelligenza emotiva. Guidare gli altri a sviluppare questa capacità, aiuta voi a ripassare e ricalcare ogni volta le nozioni fondamentali ma non solo. Vi aiuta a comprendere difetti che prima non capivate o non sapevate di avere. Vedere da più prospettive ci aiuta a capire e migliorarci sempre. Confrontarsi e aiutare gli altri ci fa vedere le cose anche dalle loro prospettive e questo è positivo per noi stessi e per chi stimo aiutando.

Lavorare su questi punti è già un grosso aiuto per sviluppare l’intelligenza emotiva, ma potrete approfondire con altre tecniche leggendo il libro di Goleman che trovate tra i “libri consigliati” a fine capitolo.

Conclusioni:

Beh, detto così sembra facile! Bastano i giusti ingredienti ed il giusto tempo di cottura e siamo pronti! Ma sviluppare l’intelligenza emotiva e gestire le emozioni non è affatto semplice e soprattutto non è meccanico! Ci vuole davvero molto allenamento, determinazione, costanza e insistenza perché per avere risultati niente è semplice e rapido, ma c’è sempre molto sacrificio e molto tempo impiegato dietro. Ho citato più di una volta la mindfulnes perché quando parliamo di gestione e controllo delle emozioni, il miglior metodo scientificamente provato è proprio quest’ultima. Infatti si rispecchia spesso nelle altre pratiche o forme di autocontrollo e lavoro di crescita interiore.

A questo punto come sempre vi ringrazio per la lettura e vi lascio altre fonti e libri consigliati per approfondire l’argomento, sperando sia riuscita a stimolarvi il giusto interesse.

Lachiarasognante.

LIBRI CONSIGLIATI:

Ovviamente non posso non consigliarvi il libro di Daniel Goleman, di cui trovate sotto pure la sua conferenza di Ted. Ottimo per applicarsi e migliorarsi in questa forma d’intelligenza. Lascio anche altre letture… a voi la scelta.

“Il quaderno degli esercizi” immancabile! Semplice, pratico, accessibile a tutti.

APPROFONDIMENTI:

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