Essere empatici
RICERCHE PERSONALI

Empatia, tutta colpa dei neuroni specchio!

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Vi è mai capitato di riuscire a captare le sensazioni o i pensieri di chi vi sta di fronte? … Prevedere le parole del vostro amico che parla o comprendere le emozioni di chi è seduto affianco a voi in autobus, non sono capacità magiche. Riuscire a sentire lo stato d’animo degli altri non significa avere dei super poteri, ma essere empatici! L’empatia è una capacità mentale che avviene grazie a dei neuroni chiamati specchio.

Quanto riuscite a percepire da chi vi è di fronte? Ci sono persone più dotate in questo e altre meno, ma vediamo come avviene questo processo mentale!

Empatia, tutta colpa dei neuroni specchio!

Siete seduti su una panchina al parco e vedete passare un signore che beve da una bottiglietta. Vedere quel gesto vi mette sete.

Più tardi una signora si siede sulla panchina di fronte alla vostra e sbadiglia, non riuscendovi a trattenere sbadigliate anche voi. Nel frattempo, un bambino cade dalla bici sbucciandosi le ginocchia. Con una smorfia di dolore vi preoccupate toccandovi le ginocchia come se fosse stati voi a cadere…

L’empatia avviene quando riusciamo a percepire e comprendere le emozioni e le sensazioni dell’altro. Essa ha origine dai neuroni specchio, il motivo per cui imitiamo gli altri.

Nel 1992 il neuroscienziato Giacomo Rizzolatti è intento in un esperimento sulle scimmie. Il fine era quello di studiare i neuroni durante i movimenti delle scimmie, ma fece una scoperta che rivoluzionò gli studi scientifici. Utilizzò la tecnica di registrazione neurale chiamata elettrofisiologia. Impiantò nel cervello delle scimmie degli elettrodi che leggevano l’attività dei neuroni. Scoprì così l’esistenza di alcuni neuroni che si attivano durante l’osservazione di un movimento e nell’imitazione di esso. Ovvero gli stessi neuroni si attivavano sia quando la scimmia vedeva raccogliere una nocciolina che quando lo imitava. Appunto per questo furono chiamati neuroni specchio.

neuroni specchio, essere empatici vuol dire rispecchiarsi nell’altro

L’importanza di imitare

Ecco il motivo per cui spesso ci capita involontariamente di imitare i gesti di chi osserviamo. Come sbadigliare o ridere, sorridere, piangere, e così via… Sono situazioni così meccaniche che non riusciamo a controllare. Fa parte della nostra natura, siamo progettati ad imitare, ma perché? A cosa ci serve l’imitazione?

Beh… Per quanto riguarda il discorso evolutivo i neuroni specchio, attraverso l’imitazione, ci aiutano a comprendere ed interpretare gesti, facendoci imparare cose nuove. Soprattutto nella fase della crescita, i bambini imitano ogni cosa per imparare e sviluppare le loro capacità. Quando si dice che un ragazzo sia caratterialmente “tutto il padre o la madre” non è a causa degli stessi geni, ma perché crescendo ha imitato involontariamente i loro gesti, valori, pensieri e tanto altro ancora.

Il carattere non è nel DNA (o meglio lo è solo in parte), esso si forma nel tempo attraverso il contesto in cui si vive. Scoprite di più a riguardo leggendo il mio articolo sul carattere:

Genetica e comportamento. Il carattere dipende dal nostro DNA?

Crescendo osserviamo ed imitiamo chi ci sta intorno e lo facciamo in maniera così innata, naturale, meccanica ed istintiva che non ce ne accorgiamo nemmeno. Sono spesso gli altri che ci fanno notare le nostre somiglianze caratteriali con i genitori o con chiunque siamo cresciuti, compreso il nostro modo di pensare o di essere empatici.

Anche quando siamo adulti imitiamo gli altri e ci conformiamo continuamente all’ambiente in cui viviamo o lavoriamo. L’adattamento è fondamentale per la sopravvivenza. Essere empatici significa comprendere chi abbiamo di fronte. Riuscire a mettersi nei panni degli altri o capire davvero cosa provano, aldilà di quello che esprimono verbalmente, è davvero utile nella società, nei rapporti interpersonali e nelle conversazioni.

Comprendere e sviluppare l’empatia attraverso i neuroni specchio

Il fatto però che l’empatia avvenga attraverso un processo meccanico dei neuroni specchio, fa si che spesso non si percepisca o comprenda questa dote innata. Il rischio è quello di non dare importanza a questa capacità, non ascoltando quello che percepiamo davvero in una certa situazione. Oppure, la contrario, dando troppa fiducia al nostro istinto agiamo di conseguenza senza confrontarci o riflettere sulle nostre azioni.

L’empatia è considerata una capacità che abbiamo grazie alla presenza nel nostro cervello dei neuroni specchio, ma non solo. A favorirla c’è anche il sistema limbico (dove maggiormente vengono gestite le emozioni) e l’insula (una regione che collega le esperienze emotive del soggetto alle proprie risposte fisiologiche).

Possiamo accrescere questo magnifico potenziale attraverso la sua comprensione e l’esercizio. Se non avete ancora letto il mio articolo sull’intelligenza emotiva vi invito a farlo:

intelligenza emotiva, come gestire le emozioni

Il primo passo per la crescita personale è sempre quello di conoscere molto bene se stessi e le proprie reazioni a determinate situazioni ed emozioni. Se prima non conosciamo bene noi stessi non possiamo comprendere gli altri.

Volete imparare ad essere più empatici? Bene, allora imparate a conoscere meglio voi stessi e come il corpo reagisce a certe situazioni. Come? Mindfulness! Anche su questa fondamentale pratica potete leggere il mio articolo:

Essere qui e ora con la mindfulness

Provate anche attraverso lo sviluppo di una maggiore intelligenza emotiva.

Come sempre, augurandovi un buon proseguimento, lascio a disposizione link e materiale per integrare l’argomento.

Grazie.

Lachiarasognante.

LIBRI CONSIGLIATI:

Ecco dei libri che spiegano in maniera più approfondita cos’è l’èmpatia e come ci aiuta capirla.

“il narcisista e l’empatico” è un libro che affronta la differenza tra chi ha un’empatia sviluppata e chi no, ovvero il perfetto narcisista. Una chiave di lettura diversa.

Quale preferite?

APPROFONDIMENTI:

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