
Dipendenza da social network
I social network possono provocare dipendenza? Dopo aver affrontato tematiche sociali sul comportamento dei mass media e della società sempre più telematica di oggi, ecco che i riflettori rimangono puntati sui social network.
Sto toccando spesso il tema dei social network perchè è la novità che il progresso ha portato nelle nostre vite attuali. Il mio scopo in questo blog, come ripeto spesso, non è dare risposte. L’intento è quello di stimolare curiosità ed offrire i mezzi e le informazioni necessarie a sviluppare un senso critico che non sempre abbiamo. Con l’utilizzo di internet e dei social network, avere una coscienza sveglia e un forte spirito critico è fondamentale alla sopravvivenza. Altrimenti ci troveremo a credere anche agli asini che volano!
Ricordate sempre che Google non è la risposta ma un mezzo!
Ma partiamo dalla base…
Vediamo cos’è la dipendenza per capire poi come si manifesta con i social network
La dipendenza è un disturbo che colpisce il cervello e modifica il comportamento a causa del consumo incontrollato di sostanze o dalla pratica eccessiva di alcune attività come il gioco d’azzardo, l’uso di internet, ecc..
Questi comportamenti alterati sono il frutto di uno sbagliato contesto ambientale, dove l’individuo perde il controllo e dove incidono fattori biologici psicologici e socioculturali.
Andiamo nello specifico per comprendere come avviene fisicamente in noi questo atteggiamento che tanto ci intimorisce.
Come si forma la dipendenza biologicamente?
Il nostro sistema nervoso centrale è costituito da circa 100 miliardi di neuroni connessi tra di loro. Essi hanno il compito di scambiarsi informazioni. Questo scambio avviene grazie ad una membrana neuronale esterna che genera e propaga impulsi elettrici.
I neuroni sono formati da:
SOMA o CORPO CELLULARE : dove avvengono gli scambi attraverso dei prolungamenti chiamati DENDRITI.
ASSONE : dove le informazioni vengono trasportate fino all’estremità chiamate BOTTONI SINAPTICI per essere nuovamente scambiate alla successiva cellula.

L’informazione che passa tramite l’ASSONE, è formata da un segnale elettrico che giunto al BOTTONE SINAPTICO rilascia sostanze chimiche (dette NEUROTRASMETTITORI). I neurotrasmettitori si legano a proteine specifiche della membrana esterna del neurone ricevente (detti RECETTORI). I recettori produrranno un ulteriore impulso elettrico nel loro neurone. Lo scambio di informazioni che avviene tra il BOTTONE SINAPTICO ed il DENDRITE è detto SINAPSI.
La maggior parte delle droghe esercita la propria azione nei RECETTORI dei neurotrasmettitori.
Durante la SINAPSI la sostanza chimica “esterna” interferisce legandosi con i LIGANDI. Questi sono proteine di trasporto del terminale presinaptico o bottone presinaptico. L’interferenza tra la sostanza “chimica” e i ligandi avviene spesso in modo temporaneo o reversibile, provocando il successivo distacco del LIGANDO dal RECETTORE.
Quando invece non avviene il distacco, si ha un’interazione irreversibile dove la sostanza chimica “esterna” viene perciò scambiata col RECETTORE. Questo provocherà un effetto. Ovvero il RECETTORE produrrà il suo impulso al neurone di appartenenza. Quest’ultimo analizzerà questa “nuova informazione” e la trasmetterà di conseguenza ai successivi neuroni.
In parole più semplici:
La risposta biologica di una droga, dipende da tre fattori: Biologico, Psicologico e Socioculturale. Tutti i fattori devono essere in sinergia. Facciamo l’esempio di una potenziale dipendenza.
- F. BIOLOGICO: Alta concentrazione della sostanza chimica e della dose somministrata;
- F. PSICOLOGICO: ad esempio se si tratta di un individuo sensibile, insoddisfatto, infelice ecc… ;
- F. SOCIOCULTURALE: ad esempio se l’individuo ha problemi familiari, di lavoro ecc… ;
Se questi tre fattori fossero presenti con questi esempi, potremmo avere un potenziale rischio di dipendenza! Qualora ci fossero condizioni psicologiche e socioculturali positive, non è detto che da solo il f. Biologico faccia scattare una dipendenza.
Questi fattori non riguardano solo le sostanze chimiche.
Ovviamente non parliamo solo di dipendenza da droghe, alcool o fumo ma anche dai social network e non solo.
Si può diventare “schiavi” di qualsiasi cosa, consapevolmente o inconsapevolmente. Ad esempio gli zuccheri possono provocare dipendenza. Gli smartphon, i social network, oppure lo schermo elettronico come quello della tv e dei telefoni, anche se ancora molto discussa come teoria. Insomma, quando notiamo di non riuscire a fare a meno di qualcosa ed il nostro umore cambia a causa della mancanza di essa, allora c’è il rischio che quell’elemento possa avere la meglio su di noi.
Attenzione però a non interpretare male. Ovvero se ci viene uno scatto di rabbia trovando la pasticceria chiusa, proprio quando avevamo voglia del cornetto al cioccolato, non significa esserne dipendenti!
Ma torniamo ai social network … come possiamo diventarne dipendenti?
Come avviene la dipendenza da social network?
Ci tengo a precisare, quanto nel precedente articolo “La società dei social network. Come vivere oggi in questo nuovo mondo”, che non sono contraria ai social network, anzi li ritengo una fantastica risorsa. Essendo la novità della società attuale è importante però comprenderli e farne buon uso, senza lasciarsi sopraffare.
Con i social network la DIPENDENZA è data dalla SODDISFAZIONE e GRATITUDINE che si percepisce.
Quando? Ogni volta che si riceve un LIKE, quando vengono “condivise” le nostre pubblicazioni o veniamo “taggati”. Inoltre, più amici o followers abbiamo più ci sentiamo apprezzati o “seguiti”. Tutto questo sembra molto bello, ma se diventa NECESSARIO allora c’è il rischio che si trasformi in una trappola ingannevole!
Questo è anche quello che sostengono gli ex programmatori pentiti, che a quanto pare si sono coalizzati in una campagna di sensibilizzazione verso l’uso dei social network. Trovate i link a riguardo nel mio precedente articoli prima citato.
La paura di restare senza connessioni, ovvero tagliati fuori dalla società si chiama FOMO (fear of missing out). A causa di questa fobia non possiamo fare a meno dello smartphon, o peggio ancora dei canali social dai quali creare relazioni virtuali.
Ma cosa accade con la dipendenza dai social network
Prendiamo un individuo con scarsa personalità, scarsi interessi, e magari un pizzico di insoddisfazione. Vedere gli altri che si dedicano a cose interessanti e hanno una vita più frenetica o soddisfacente, per lo meno dal suo punto di vista, potrebbe enfatizzare sempre di più le sue mancanze personali e provocare insicurezze e depressione. Ma è solo un banale esempio.
Ovviamente, le reazioni scatenate dalle pubblicazioni di altri individui nei social, sono molto soggettive.
Il fatto è che sembra si debba partecipare ad una gara su chi sta meglio e fa cose più belle o interessanti degli altri. Ecco perché capita poche volte che qualcuno pubblichi o condivida un evento spiacevole della giornata, o meglio una cosa che lo imbarazzerebbe, a meno che l’episodio non faccia notizia e scateni comunque interesse da parte degli “amici”. Siamo praticamente diventati giornalisti che rincorrono notizie per avere più lettori. Ci sentiamo VIP costantemente al centro dell’attenzione. Pubblichiamo l’intera nostra vita privata, qualsiasi cosa purchè susciti interesse da parte degli altri, così da ricevere più LIKE o CONDIVISIONI possibili. Tutto questo per avere la dose giornaliera di “successo” che ci fa sentire importanti.
Nei casi peggiori, vivendo continuamente attaccati allo smartphon, la nostra vita diventa distaccata e sembra di vivere in due dimensioni senza capire e sentire cosa stiamo vivendo nel qui e ora. Ci dissociamo dal presente.

I nostri sensi vengono indeboliti come se fossero addormentati, non si ha più il controllo del tempo e non riusciamo a programmare le nostre giornate o ad avere obiettivi. Diventiamo zombie che camminano persi e imbambolati, viviamo più nel web che nella vita reale.
Conclusioni:
La dipendenza è data dall’abuso che la persona fa dei social network. È ovvio che l’intento di questi mezzi è quello di connettere e globalizzare e non di renderci zombie.
Potersi connettere con il mondo, amici lontani, personaggi famosi, persone perse di vista da tempo. Essere costantemente aggiornati sulle vite degli altri e su quello che accade in ogni parte del mondo. Effettivamente è qualcosa di straordinario!
L’importante è conoscere il potere dell’informazione e della disinformazione che abbiamo tra le mani. L’intelligenza artificiale è più evoluta del nostro cervello ed è anche più rapida a crescere. Abbiamo nelle nostre mani un potente mezzo che supera le nostre capacità e se non siamo attenti, coscienti e pronti, rischiamo il lavaggio del cervello. Spesso non ci rendiamo conto di quanto sia potente l’efficacia di internet sulle nostre vite, tanto da metterlo in mano a ragazzini di 10 anni con un cervello non ancora completamente formato.
http://www.neuroscienzedipendenze.it/maturazione_cerebrale.html
Quindi come eliminare la dipendenza dai social network?
È tardi, non possiamo DISINTOSSICARE un pianeta, soprattutto quando la maggior parte degli individui (come molti tossicodipendenti) non si rende conto del loro problema. Ma possiamo crearci gli strumenti per utilizzare al meglio le risorse del mondo di internet. Possiamo informarci attivamente e fare un utilizzo attivo delle nostre risorse.
Possiamo attivare delle notifiche che ci avvisano quando abbiamo oltrepassato il tempo massimo di utilizzo di una app in particolare. Anche se inseriamo noi il tempo di utilizzo. Basta andare nelle impostazioni, tempo di utilizzo, gestisci il tuo tempo ed attivare la notifica. Possiamo invece disattivare tutte le notifiche inutili che non fanno altro che distrarci e rubarci altro tempo. Ci sono molti strumenti che possiamo applicare per non farci fregare, basta solo volerlo e attivarci nel farlo.
Per molti tutto questo è assurdo, per altri interessante e per altri ancora reale. Ma il mio intento non è quello di dare risposte o farvi cancellare da tutti i social ai quali siete iscritti. No, siamo esseri pensanti, liberi di scegliere quello che vogliamo, ognuno con la propria testa.
Io ho cercato di confrontare le mie ricerche in testi e fonti valide e non valide (come cerco di fare sempre). È sempre meglio affidarsi a più ESPERTI per avere maggiori informazioni ed è bello in alcune occasioni, trovare conferme riguardo le mie riflessioni.
Come sempre lascio qualche link per approfondire la vostra ricerca personale, sperando che il tema trattato vi abbia incuriosito.
Lasciate pure i vostri commenti.
GRAZIE INFINITE!
Lachiarasognante.
LIBRI CONSIGLIATI:
Ecco alcuni libri che ho scelto per voi per approfondire l’argomento con una lettura in più… a voi la scelta!
APPROFONDIMENTI:
https://it.wikipedia.org/wiki/Dipendenza_da_Internet

