
Cos’è il principio di Pareto e come applicarlo nella vita
Sapete cos’è il Principio di Pareto? O magari avete sentito parlare di: regola, legge o pensiero di Pareto, oppure regola, legge o principio 80/20, ma anche principio del minor sforzo o principio dello squilibrio. Tutte queste definizioni parlano dello stesso concetto, ovvero del Principio di Pareto. Così chiamato per via del suo scopritore, l’economista Vilfredo Pareto.
Parliamo di un principio che spiega il naturale processo di causa effetto, dove solitamente il 20% delle cause, provoca l’80% degli effetti. Ma prima di capire come funziona, cerchiamo di comprendere come nasce questa regola e cos’è il Principio di Pareto. Dopodiché vediamo come applicarlo anche nel quotidiano.
Come nasce il principio di Pareto
L’economista e sociologo Vilfredo Pareto nel 1897, studiando la distribuzione dei redditi, si accorse che in Italia a quell’epoca, solo un modesto 20% della popolazione possedeva ben l’80% delle terre. Non solo, anche il 20% dei baccelli del suo giardino producevano l’80% dei piselli e così tanti altri calcoli ancora, risultavano simili.
Il principio di Pareto afferma che quando due serie di dati, relativi a cause e risultati (causa effetto), possono essere esaminati e analizzati, il risultato più probabile è che ci sarà un modello di squilibrio. Lo squilibrio può essere 65/35, 70/30, 75/ 25 e così via qualsiasi altra serie di numeri.
L’importanza del principio di Pareto venne fuori solamente dopo il periodo della seconda guerra mondiale, con Joseph Juran negli anni ‘50. Joseph fu un ingegnere e consulente gestionale americano di origine rumena, che applicò nei suoi studi di qualità e gestione dei processi industriali la legge 80/20. Fu lui a chiamarla appunto Principio di Pareto, definendo cos’è, ovvero come si manifesta.
Joseph Juran fu il primo a definire la legge 80/20 un principio “universale”. Questo perché si applicava in una sorprendente varietà di situazioni, non solo all’attività economica e sembrava utile in processi di controllo qualità. Notò e sottolineò l’importanza di osservare e raccogliere dati su ciò che é davvero utile, così da concentrare il lavoro solo su quelle poche cose che darebbero il massimo miglioramento della qualità.
Cos’è la Legge del caos e cosa c’entra con il principio di Pareto
Una volta compreso cos’è il principio di Pareto e come calcolarlo o applicarlo, possiamo notare la sua similarità con la teoria del caos.
La teoria del caos descrive i fenomeni che provocano uno stato di disordine, che sono quindi inaspettati e imprevedibili, come ad esempio i fenomeni atmosferici. La teoria del caos ed il principio di Pareto, si basano sull’idea di non linearità degli eventi. Quindi gran parte degli eventi che accadono nella vita non sono importanti e possono essere ignorati, mentre solo alcuni particolari eventi possono essere rilevanti ed incisivi sul futuro, ovvero sui risultati o sugli effetti.
Sia la teoria del caos che la legge 80/20 confermano che l’universo sia squilibrato. Entrambi dicono che il mondo non è lineare; causa ed effetti sono raramente legati allo stesso modo. Non per forza un certo evento scatena un preciso effetto. Quindi come nel principio di Pareto, anche con la teoria del caos è fondamentale capire cos’è l’elemento che può essere davvero rilevante per un certo risultato e se porta benefici, va esaltato altrimenti eliminato o neutralizzato.
Cos’è il principio di Pareto in pratica
Bene, arrivati a questo punto possiamo dimostrare genericamente cos’è e come si applica il principio di Pareto. Parliamo di un comportamento statisticamente vero che possiamo calcolare in ogni materia: economia, matematica, controllo di gestione e così via.
In pratica prendiamo in esame un certo risultato che vogliamo cambiare (i costi aziendali o domiciliari). Di questo risultato ne cerchiamo le varie cause (il tipo di acquisti fatti nel periodo d’interesse). Noteremo un certo squilibrio nel risultato, ovvero che il 20, 30 o 40% di un certo tipo di cause (spese fisse come bollette o un certo tipo di attività come pulizie e manutenzione) hanno generato l’80, 70, 60% degli effetti (costi). A questo punto dovremmo concentrarci maggiormente su come gestire questi minori ma più incisivi effetti. Se sono effetti positivi che vogliamo ampliare possiamo cercare il modo di accrescerli. Se sono effetti negativi, dovremo invece risolvere debellandoli o smorzandoli in qualche modo (nel caso dell’esempio dovremmo diminuire le attività di manutenzione e pulizia o abbattere gli sprechi sulle bollette).
Cos’è il principio di Pareto applicato alla vita
Ora che abbiamo compreso cos’è e come applicare il principio di Pareto, vediamo come applicarlo anche nel contesto personale e perché. Prendere dimestichezza con la legge 80/20 e gestirla nel quotidiano, può aiutarci a semplificare le nostre giornate in modo intelligente ed efficace. L’importante è non applicare questo principio in maniera troppo rigida, ma anzi cercare di essere flessibili e considerarlo un semplice approccio indicativo al quale attenersi.
Per una programmazione efficace, produttiva e semplice. Prima di tutto bisognerebbe considerare tutte le attività mensili, settimanali e quotidiane. Poi selezionarle in “poco importanti” o “più importanti” e capire quali sono vere necessità o priorità. Dopodiché si decide il tempo quotidiano da dedicare ad ogni attività.
La stessa cosa si può fare con le spese medie annuali o mensili, se vogliamo analizzarle e ridurle (come nell’esempio prima citato).
O ancora per raggiungere i propri obiettivi; dall’obiettivo finale si creano delle azioni necessarie da compiere per raggiungerlo. Queste azioni si dividono in prioritarie e secondarie, in base all’impatto che hanno sull’obiettivo finale e se ne calcola il tempo di impiego per ognuna. Infine si distribuiscono queste attività nell’arco delle giornate, in base al tempo di raggiungimento dell’obiettivo già stabilito.
Possiamo quindi sfruttare la legge 80/20 con qualsiasi problema che vogliamo risolvere nella vita, come le relazioni che incidono sul nostro umore. Solo il 20% delle nostre relazioni influisce positivamente su noi stessi o sui nostri traguardi. É perciò importante riconoscere e nutrire solo quelle davvero importanti.
Conclusioni
Insomma, il principio di Pareto ci spiega cos’è e come applicare l’idea del minimo sforzo e massima resa! Non si tratta di utopia, ma di come davvero possiamo eliminare sforzi inutili o tutto ciò che non è essenziale, massimizzando la resa ed ottimizzando il tempo. Questo ci renderà più produttivi e meno stressati, visto che sapremo gestire il tempo e i mezzi a disposizione nel modo più efficiente possibile, con i giusti sforzi.
Una visione molto simile a mio parere a quella del metodo kaizen. Vicina anche al tipo di programmazione già descritta in passato in uno dei miei articoli o nel mio planner motivazionale. Ecco a tal proposito, tutti i link utili ad approfondire ciò di cui vi parlo:
Programmare le giornate per ottimizzare il tempo a disposizione
Il metodo kaizen cos’è e a cosa serve
Il planner motivazionale di Guardati Dentro
Ma tornando alla legge 80/20 possiamo concludere che possa essere un ottimo metodo da applicare nella vita di tuttti i giorni, per rimanere concentrati sui nostri scopi. Ovviamente, come tutti i metodi introspettivi o di miglioramento, non é sempre semplice da applicare. Ci vuole intenzionalità, motivazione e pratica. Se ci fosse anche predisposizione sarebbe anche più semplice, ma non sempre ce l’abbiamo e da sola non basterebbe comunque.
L’importante per un buon funzionamento del principio di Pareto, è riuscire a identificare quali input sono indispensabili e quali sono solo utili, altrimenti si fallirà.
Se avete esperienze o conoscenze e volete approfondire cos’è il principio di Pareto, lasciate pure un commento a riguardo. Spero come sempre di aver condiviso materiale interessante da approfondire.
Grazie,
Lachiarasognante.
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